@thepocketwatchman
Oggi nella sezione The Russian Watch Corner abbiamo il piacere di presentare un’altra intervista rivolta a personaggi di particolare rilevanza nel mondo dell’orologeria sovietica e russa. Vi presentiamo il magnifico lavoro svolto in formato cartaceo che quattro appassionati hanno presentato l’11 novembre. Per chi di voi ancora non lo conoscesse, si tratta del libro “Orologi Russi da Collezione“, pubblicato in italiano e in inglese.
Prima di entrare nei dettagli del libro, vorrei sottolineare che la letteratura che possiamo trovare sul mercato riguardo l’orologeria russa è quasi inesistente, forse a causa della scarsa conoscenza della stessa forse che per molti anni é stata piuttosto “disattesa” da autori e critici di importanti portali che abbondano sul web. Per questo motivo, la pubblicazione di lavori come questo rappresenta un “respiro d’aria fresca” per questa tematica ed evidenzia anche il crescente interesse e la rinnovata informazione che comincia a dare luce e rigore storico a quella che a suo tempo fu una delle più grandi industrie orologiere di tutto il pianeta.
Orologi Russi Da Collezione
La prima cosa che mi ha colpito del libro è come sia squisitamente curato.
Pubblicato da Reverdito Editore in un volume di 192 pagine in formato 16,5×24 cm. invita a portarlo con sé ovunque, sia per consultazione che semplicemente per deliziarsi con le sue bellissime immagini. All’interno del libro troviamo infatti più di 300 magnifiche fotografie di orologi, che gli autori hanno scattato con cura, prestando particolare attenzione ai dettagli.
Chiunque pensi si tratti di un libro “enciclopedico” o di una “tesi di dottorato” sull’orologeria sovietica potrebbe rimanerne un po’ deluso, ma lungi dal togliere il rigore “accademico”, questo lavoro si presenta come un’opera amena e molto chiara. Dalle stesse parole dei suoi creatori:
“Non è un catalogo, ma una selezione di orologi tratta dalle collezioni di quattro appassionati che forniscono informazioni tecniche, curiosità e interessanti spiegazioni su alcuni dei loro orologi.”
In effetti, accanto ad ogni modello presentato nel libro troviamo una spiegazione storica oppure qualche dettaglio veritiero, conciso e chiaro riguardo all’orologio stesso. Si è quindi invogliati a scoprire di più con le nostre forze e a proseguire nelle ricerche su di una base, un punto di partenza solido. Come fervente lettore quale mi considero e non solo di questa materia, posso affermare senza mezzi termini che questo è uno dei punti di forza del libro. Forse un’immagine lo illustrerà in maniera migliore.
Come possiamo vedere dall’immagine in alto, il testo è pubblicato in italiano e inglese e corrisponde perfettamente alle premesse che abbiamo citato in precedenza. Mentre i modelli riportati nel libro coprono un’ampia gamma di orologi sovietici, vorrei sottolineare la particolare “enfasi” che gli autori attribuiscono agli orologi realizzati per il mercato italiano. Vorrei ricordare che uno di loro, Lorenzo Fé (@cccp_chrono su Instagram), ci ha già dato il suo inestimabile aiuto su un articolo che abbiamo scritto riguardo a questa interessante nicchia.
Questo volume ha anche una preziosa sezione che ci aiuta a identificare in maniera completa alcuni dei modelli a cui di solito gli appassionati ambiscono di più, come ad esempio l’Okeah o lo Shturmanskie. Inoltre, sono rappresentati modelli appartenenti a 11 marchi, scelti dalle collezioni private degli autori, come abbiamo evidenziato in precedenza.
Una delle cose che si apprezza non appena ci si addentra nel libro è che è scritto da quattro veri collezionisti e appassionati di orologeria russa. I testi e le immagini trasmettono questa passione. Gli autori si sono sforzati di fare una divulgazione rigorosa sull’argomento, senza cercare uno zelo mercantilista come ho visto ultimamente in altri frangenti e che non citerò in questo articolo per non dare loro una pubblicità immeritata. Ma chi sono questi quattro “coraggiosi”? Scopriamo di più sugli autori.
Gli Autori
Cominciamo con Lorenzo Fé (@cccp_chrono), un collezionista che si concentra sui cronografi che furono realizzati in Unione Sovietica. Lorenzo ha una grande presenza nei social network, contribuendo e diffondendo le sue conoscenze con grande rigore. Gli dobbiamo un aiuto inestimabile alla stesura di un articolo sul marchio Raketa e sul suo ruolo nel mercato italiano negli anni ’80.
Andrea Manini (@sovietalycollection) è un collezionista di orologi sovietici dal 1992, con una vasta esperienza nel mondo della comunicazione e fondatore dell’interessantissimo blog sovietaly. Andrea è specializzato nella collezione di orologi con quadranti rari e commemorativi.
Karl Samsa (@russian_watches_reviews ) è collezionista e divulgatore di orologi sovietici tramite un popolare canale video su YouTube dove possiamo ammirare alcuni dei suoi pezzi. Karl ha iniziato la sua collezione nel 2008 e ha un particolare interesse per gli orologi NOS e quelli che sono stati realizzati per il mercato italiano. Per concludere questa carrellata, c’è Vanni Stefanini (@vannistefanini) che alterna la sua passione per la musica a quella dell’orologeria, riportando alla vita pezzi che si davano per persi.
Fonte: https://rcwatches.wixsite.com/home/about-us
Ma questo articolo non sarebbe nulla senza l’intervista che vi offriamo in anteprima con gli autori del libro, grazie alla gentilezza di Andrea Manini.
Senza dubbio le loro testimonianze sono più importanti di tutto quello che noi possiamo dirvi, quindi, senza ulteriori indugi, lasciamo spazio ai nostri protagonisti.
Intervista
Realizzata in esclusiva dalla redazione ed edizione di safonagastrocrono.club il 6 novembre 2021.
In un’epoca in cui le informazioni vengono sempre più riversate sui social network e le persone leggono meno, come siete arrivati a scrivere un libro cartaceo sull’orologeria sovietica?
Il web è sicuramente una continua fonte di informazioni e di scambio di opinioni fra i collezionisti di tutto il mondo e i social network, ad oggi sempre più presenti nella nostra vita, sono sicuramente fondamentali perché permettono una interazione immediata fra persone che sono spesso a migliaia di chilometri di distanza. Hanno però anche degli oggettivi svantaggi, le informazioni sono veloci, spesso effimere, confuse, poco strutturate ed è spesso difficile recuperare le informazioni contenute al loro interno.
Ricordiamoci poi che gli spider dei motori di ricerca non entrano nelle reti dei social e quindi i contenuti non vengono indicizzati. Situazione migliore la vivono i forum e le varie pagine web dedicate che, grazie all’indicizzazione nei motori di ricerca, permettono di reperire le informazioni più facilmente. La facilità con cui è possibile reperirle, oramai con semplici strumenti digitali accessibili a tutti, crea però in qualche caso un po’ di confusione. Come spesso accade è difficile riconoscere informazioni inesatte da informazioni esatte. Ci si rende conto poi che internet è eterno solo all’apparenza, dopo mesi, o anni, le informazioni tendono a diventare sempre più difficili da recuperare, come anche le immagini. È facilissimo trovare pagine intere di forum con interessanti informazioni ma con immagini non più disponibili.
Scrivere un libro, che sia cartaceo o digitale comporta alcuni passaggi rigorosi e strutturati. Un libro, una volta scritto, non è più modificabile, come succede con una pagina web, e questo comporta un maggior lavoro di controllo e verifica delle informazioni. In ogni caso ci teniamo a precisare che nessuno è perfetto e quindi anche i libri, compreso il nostro, non sono esenti da imprecisioni ed errori.
La letteratura sugli orologi russi e sovietici è inoltre abbastanza limitata, se escludiamo i cataloghi di orologi e, ad essere sinceri, ne abbiamo sempre sentito un po’ la mancanza. I pochi libri attualmente disponibili, spesso in tedesco o in russo, vengono presi, normalmente da chi inizia ad approcciarsi a questo particolare collezionismo, come un punto di riferimento. Abbiamo quindi provato a mettere su carta la nostra passione e quello che ciascuno di noi ha letto, studiato e scoperto in anni di collezionismo.
Per avvalorare la tesi di quanto le informazioni in internet siano utilissime realtà, ma non eterne, da qualche anno è nato un canale YouTube, dal nome “Russian Watches Review“, gestito da uno dei quattro autori del libro. È un primo tentativo di realizzare un canale comunicativo con gli appassionati realizzato nell’ottica di esporre il frutto di ricerche nuove, originali e di condensare la miriade di informazioni frammentate, sparse qua e là nel web, sintetizzando ore e ore di ricerche in un video di 10 minuti.
Il libro è la naturale evoluzione di questo concetto, un condensato di informazioni nato dall’unione delle forze di 4 collezionisti
Quali sono state le principali difficoltà che avete dovuto affrontare quando avete pubblicato il libro?
Siamo tutti alla nostra prima esperienza editoriale quindi le difficoltà sono state molteplici.
Innanzitutto, trovare un editore che credesse nel nostro progetto e che ci aiutasse. Non è stata una cosa semplice, come nei racconti che spesso si sentono, i rifiuti sono stati molti e per diverse volte, forse troppe, abbiamo letto o sentito le parole “Grazie ma non ci interessa”.
Abbiamo dovuto anche imparare a coniugare le esigenze editoriali con la nostra “voglia di raccontare”. Da appassionati quali siamo, la tentazione è stata subito quella di scrivere solo di orologi bellissimi e rarissimi per affascinare i lettori. Avevamo in mente anche di utilizzare un titolo “esotico” e molto “chic” ma un po’ lontano dal contenuto del libro. Poi la pragmaticità dell’editore, che non possiamo che ringraziare, ci ha fatto capire che era necessario utilizzare un linguaggio semplice e diretto, che parlasse ai più esperti come ai collezionisti alle prime armi. Abbiamo inserito quindi anche degli orologi più “comuni” che ciascuno di noi può trovare nei mercatini dell’usato della propria città ed abbiamo scelto come titolo un semplice ma efficace “Orologi Russi da Collezione”, tradotto in inglese come “Russian Collectible Watches”.
Un’altra difficoltà è sicuramente stata quella di identificare e selezionare le informazioni realmente necessarie per cercare di essere coincisi, efficaci, ma soprattutto credibili. L’editore ha suggerito fortemente un format di 192 pagine ed il rischio è stato quello di scrivere molto e parlare solo di pochi orologi. Basti pensare che, rispetto alla prima stesura dei testi, a seguito di correzioni, revisioni e ulteriori correzioni, i testi definitivi hanno raggiunto una lunghezza quasi dimezzata rispetto alla loro stesura iniziale.
Da un punto di vista tecnico, una delle maggiori difficoltà è stata la realizzazione delle fotografie, sicuramente uno dei punti di forza del libro. Luci, ombre, riflessi… È stata una delle sfide più grandi. Proporre fotografie chiare, e nitide era una delle nostre priorità. Ogni orologio, può sembrare cosa non importante, ha un vetro o plexiglas di struttura e forma differenti e la cassa è costruita con materiali differenti, pertanto richiede una sua illuminazione dedicata. Per superare le difficoltà della rifrazione della luce si è allestita un’intera stanza con pannelli mobili ognuno con una propria diffusione della luce e sono state usate lampade con diverse caratteristiche in modo da ottenere un risultato soddisfacente. È seguita poi un’energica post produzione grafica in modo da uniformare il tutto.
Fuente: https://www.safonagastrocrono.club/
Inoltre, sin dall’inizio abbiamo avuto l’obiettivo, per non dover gestire permessi e diritti verso terzi, di avere il pieno controllo e la proprietà delle fotografie.
Altra difficoltà affrontata è stata la traduzione del libro. Per realizzare un prodotto di qualità e accessibile a livello internazionale l’unica soluzione era utilizzare l’inglese. Per fare questo ci siamo rivolti ad una professionista con cui abbiamo collaborato durante tutta la stesura del libro. Attualmente siamo felicissimi di poter affermare che il nostro libro, a due settimane dal lancio, è presente in più di 35 nazioni nel mondo.
In Italia c’è una passione molto radicata per gli orologi sovietici, a cosa è dovuto? Come è nato il vostro interesse per gli orologi sovietici? Pensate che l’orologeria sovietica sia sottovalutata?
Preferiamo dire “poco conosciuta”. Spesso chi non è appassionato di orologeria sovietica tende ad associarla ai pochi modelli di Komandirskie o Amphibia che si trovano spesso sulle bancarelle dei mercatini dell’usato, purtroppo molto spesso si tratta di orologi malconci o assemblati a caso.
In realtà è un mondo enorme, peculiare, affascinante che racconta storia, tecnica,arte, esplorazioni polari e avventure spaziali. Un quadrante che molti definiscono “brutto” nasconde quasi sempre una storia bellissima e molto interessante.
Ciascuno di noi si è avvicinato all’orologeria per motivi diversi, c’è chi 25 anni fa ha acquistato quasi per gioco un orologio con un razzo sopra, scambiato all’epoca per un siluro, per poi rimanere stregato da tutto ciò che ha scoperto studiandolo in maniera approfondita. Chi si è avvicinato semplicemente perché cercava un orologio “da sacrificare” a buon mercato per poterlo smontare e capire come funzionava la meccanica di un orologio. Salvo poi scoprire il fascino della storia che era nascosta dietro ciascun quadrante. C’è chi ha ricevuto uno di questi orologi in regalo da bambino e dopo tanti anni ha pensato di fare qualche ricerca a riguardo, scoprendo questo universo quasi sconfinato. C’è poi infine chi li ha sempre cercati, affascinato dall’aspetto austero e dalla storia sia politica che personale che ogni oggetto racchiudeva in se e non ne trovava la reperibilità. Poi i confini si sono aperti e, almeno qui in Lombardia, si possono trovare facilmente oggetti per anni solo immaginati.
Fonte: https://www.safonagastrocrono.club/unique-soviet-watches-in-the-italian-market-raketa/
Il legame fra Italia e Unione Sovietica è stato sempre molto forte. L’Italia era il paese nell’area NATO che maggiormente subiva il fascino dell’Unione Sovietica, anche da un punto di vista politico. Questo ha fatto sì che negli anni ‘80, complice anche la Perestrojka che ha reso i rapporti commerciali fra l’Unione Sovietica ed il resto del mondo più semplici, si creasse in Italia un filone diretto di importazione di qualsiasi prodotto, fra cui anche gli orologi. Gli imprenditori italiani capirono subito le enormi potenzialità che questa affinità rappresentava e la cavalcarono quasi con “ferocia” andando a volte a snaturare la genuinità dei prodotti creando orologi “finto” sovietici, mescolando caratteri latini con il cirillico, e presentando qualsiasi oggetto sovietico come militare. Questa ostentazione del sovietico fece però sì che la moda si dissolvesse dopo pochi anni per spostarsi in altri paesi come Germania e Stati Uniti. Con la riduzione dell’interesse del grande pubblico l’orologeria sovietica in Italia è diventata quasi una prerogativa di pochi collezionisti affezionati. Negli ultimi anni però, grazie ad internet e ai social network l’interesse sta di nuovo crescendo, tanto che qualsiasi collezionista di orologi ha o ha avuto in casa almeno un paio di orologi russi.
Come collezionista e articolista sull’orologeria sovietica, devo riconoscere che il libro mi sembra un successo, perché è conciso e molto chiaro, oltre ad avere magnifiche immagini. Qual è il pubblico che volete conquistare/ raggiungere?
Abbiamo cercato di trovare un giusto equilibrio fra storia e tecnica, fra rarità e popolarità, fra curiosità e dettagli. Speriamo quindi che questo libro possa essere ritenuto interessante da chiunque sia appassionato di orologeria russa e sovietica, ma non solo. Ci sono anche delle interessanti appendici che spiegano come riconoscere l’originalità di alcuni orologi molto ricercati e per questo anche molto falsificati, che siamo sicuri possano aiutare chiunque voglia acquistarli con più tranquillità, avendo dei riferimenti semplici per riconoscere un falso da un originale.
Puntiamo molto ad incuriosire anche i collezionisti di orologi svizzeri, giapponesi, cinesi, ecc. Il libro, scritto volutamente in italiano, la nostra lingua madre e in inglese, vuole dare la massima accessibilità del contenuto ad un pubblico più vasto possibile, che si trovi ad Hong Kong o in Messico.
Negli ultimi 10 anni sembra che abbiamo vissuto una rinascita del collezionismo di orologi sovietici vintage. Quali sono per voi i pro e i contro di questo nuovo fenomeno? Che consigli dareste o che consigliereste a una persona che vuole iniziare a collezionare orologi sovietici? Quali sono per voi i modelli più collezionabili?
I pro sono sicuramente rappresentati dal fatto che la conoscenza riguardo gli orologi sovietici sta aumentando. Ogni giorno online si trovano, nei vari social network, nuovi post e nuove informazioni riguardo a modelli di cui, fino a qualche anno fa, non si conosceva l’esistenza o si sapeva molto poco. Questo fa si che l’interesse aumenti sempre più e che i collezionisti di orologi russi nel mondo aumentino a ritmo serrato.
Per contro viene meno quell’aura di esclusività che il mondo dell’orologeria sovietica si era ritagliato in passato. Questo fa si che alcuni collezionisti storici tendano ad essere poco presenti apparendo raramente sui social, dando solo piccole pillole di conoscenza, quando invece potrebbero riempire enciclopedie intere con quello che sanno sull’orologeria sovietica. C’è una sorta di nostalgia da parte dei collezionisti storici per i tempi passati, quando gli orologi sovietici interessavano solo a pochi e spesso costavano poche lire.
A chi vuole avvicinarsi consigliamo solo di informarsi, informarsi, informarsi e identificare cosa possa interessargli. Non esiste un’unica risposta alla domanda “quale orologio sovietico mi consigli?” Basti pensare che i 4 autori hanno 4 collezioni completamente diverse fra loro e ciascuno consiglierebbe modelli diversi. All’inizio è facile avvicinarsi all’orologeria sovietica acquistando un vecchio Vostok o un Raketa, dato che se ne trovano a migliaia in vendita nei vari siti online. Certo, il rischio di acquistare un cosiddetto “Franken” (un orologio assemblato con parti prese da vari orologi) è altissima, soprattutto all’inizio, ma fa parte del periodo formativo che ciascuno passa prima di trovare la sua strada.
A causa di questo “riemergere” citato in precedenza, si stanno generando nuove ma anche incerte informazioni.
Sì assolutamente. E questo è sia positivo che negativo. Positivo perché ci sono ogni giorno nuove informazioni da apprendere. Negativo perché spesso la facilità e velocità di fruizione di tali informazioni non trova altrettanta facilità e rapidità nella verifica della loro veridicità. Ogni giorno spuntano nuovi esperti di orologi russi e sovietici che fanno affermazioni e dichiarano cose che non è possibile verificare. Per fare un esempio, nel libro viene presentato un orologio molto raro (del quale non diremo il nome per non fare spoiler) che è riconosciuto dai collezionisti esperti come uno dei primissimi modelli di cronografo con il calibro Poljot 3133. Eppure, qualche mese fa, dopo averlo mostrato su un gruppo Facebook, mi sono dovuto scontrare con persone che si sono definite come grandi studiosi, che hanno affermato, con assoluta certezza, la falsità dell’orologio semplicemente perché non l’avevano mai visto. Questo crea molta confusione, perché non sempre si riesce a correggere o a fermare la propagazione di notizie errate o non verificate. Lo stesso libro parla spesso di teorie senza poter dare delle certezze, perché l’orologeria sovietica è così… “poche certezze e tanta confusione”.
Sotto questo aspetto i social network hanno purtroppo abbassato il livello della partecipazione rendendolo spesso superficiale. Con tutte le riserve del caso possiamo dire che i forum costringono gli utenti ad un approccio più riflessivo. Le persone nei social commentano in pochi secondi, senza pensarci troppo su.
È questo libro il punto di partenza di future pubblicazioni? Avete nuovi progetti in mente?
Speriamo proprio di si!!
Se il libro dovesse riscuotere il successo che ci auguriamo allora sicuramente avremo l’appoggio dell’editore per realizzarne altri.
Dal canto nostro il progetto è nato con l’intento non fermarsi ad un solo libro… gli orologi presentati sono circa 80 e ognuno di noi ne ha altre centinaia di cui parlare!
Fonte: https://www.safonagastrocrono.club/
Se siete interessati ad avere il libro prima che si esaurisca, potete acquistarlo qui.
Ringraziamenti
Da parte di safonagastrocrono.club vogliamo ringraziare gli autori per la disponibilità che hanno avuto nel realizzare l’intervista e in particolare il contributo di Andrea Manini. Senza dubbio raccogliamo le ultime parole presenti nell’intervista e auguriamo loro ogni successo possibile, affinché possano seguire questo cammino iniziato nel mondo della pubblicazione cartacea. Sono sicuro che tutti gli appassionati di orologeria russa lo apprezzeranno.